Il sonno del bambino
La durata e la qualità del sonno sono dei fattori molto importanti per la salute del bambino. Il sonno gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo del cervello: una cattiva qualità del sonno nei primi due anni di vita si associa ad un minore sviluppo della materia cerebrale grigia dimostrabile all'età di 7 anni. Nel bambino più grande invece una cattiva qualità del sonno si associa a sonnolenza diurna, pigrizia, ad obesità e soprattutto ad una diminuzione delle capacità di apprendimento quindi ad una diminuzione del rendimento scolastico. La buona notizia è che nella maggior parte dei casi, quasi 80%, il disturbo cioè quelli in cui non vi è una patologia sottostante, i genitori possono intervenire in maniera efficace senza l'aiuto del medico modificando alcune abitudini di vita. Una vita regolare, una moderata attività fisica, e un moderato uso dei dispositivi elettronici soprattutto nel pomeriggio sono delle sane abitudini che garantiscono una buona qualità del sonno del bambino. A questo aggiungerei le condizioni favorevoli all'addormentamento per esempio temperatura ambientale gradevole, ambiente silenzioso ed atmosfera serena. Quest'ultimo aspetto è frequentemente sottovalutato soprattutto nel caso del lattante che viene tenuto in ambienti troppo caldi d'estate o troppo freddi d'inverno. Inoltre discussioni accese in famiglia, televisione, e squilli telefonici non creano un ambiente idoneo all'addormentamento sia del lattante che del bambino più grande. Le cause più comuni di disturbi del sonno nei bambini variano con l'età. Il lattante nella grande maggioranza dei casi stenta a sincronizzazione i suoi ritmi sonno veglia con l'alternarsi del giorno e della notte. Anche in questo caso rimedi possono essere semplici come quello di esporre il lattante alla luce diurna per esempio facendo passeggiate. Nei casi più difficili la melatonina può essere un rimedio efficace ed abbastanza sicuro. Nel bambino più grande bisogna prestare particolare attenzione all'obesità ed alle ostruzioni delle vie aeree superiori per lo più legate all'ipertrofia adenoidea sulla quale l'otorinolaringoiatra può intervenire in maniera efficace.